per la pizza fatta in casa
l
Saccharomyces
cerevisiae è
il principale lievito
utilizzato
in applicazioni di biotecnologia. ... Il lievito
di
birra così ottenuto contiene molte proteine ad alto valore
biologico, tutte le vitamine del gruppo B e alcuni sali minerali fra
cui magnesio, potassio, fosforo, ferro, calcio e selenio.
Il
Saccharomyces cerevisiae è un lievito appartenente al genere
Saccharomyces. I lieviti appartengono al regno dei funghi. Sono
organismi formati da una sola cellula eucariota, provvista cioè di
nucleo separato dal citoplasma da una membrana nucleare ben definita.
Saccharomyces cerevisiae letteralmente, significa “fungo dello
zucchero”.
Il
genere Saccharomyces è formato da lieviti diploidi, cioè da cellule
con corredo cromosomico formato da coppie di cromosomi omologhi (16
coppie di cromosomi) che in condizioni ambientali normali si
riproducono per gemmazione (formazione di una cellula diploide con
corredo cromosomico identico alla cellula madre). In condizioni
ambientali non favorevoli il lievito si trasforma in “asco”, una
specie di sacca contenente 4 cellule aploidi (spore), cioè con metà
corredo cromosomico. Quando due spore di specie differenti di lievito
si uniscono formano gli “ibridi”.
I
lieviti del genere Saccharomyces sono caratterizzati dalla capacità
di fermentare gli zuccheri, cioè di ottenere, partendo dagli
zuccheri, alcool (etanolo) e anidride carbonica o CO2. Nello
specifico, il Saccharomyces cerevisiae è in grado di fermentare
glucosio e fruttosio; è l’agente fermentante della birra, del vino
e del pane. Diffuso in natura si trova sulla buccia di alcuni frutti
come l’uva e le susine.
Il
Saccharomyces cerevisiae è il principale lievito utilizzato in
applicazioni di biotecnologia.
Al
Saccharomyces cerevisiae spetta il primato di primo organismo
eucariote di cui è stato sequenziato il genoma (Goffeau et al.,
1996).
Per
fermentazione in ambiente controllato (presenza di ossigeno,
temperatura mantenuta a 30°C e substrato zuccherino), ceppi
selezionati di Saccharomyces cerevisiae vengono fatti moltiplicare
per ottenere il lievito commerciale che comunemente viene chiamato
“lievito di birra”. Il lievito di birra così ottenuto contiene
molte proteine ad alto valore biologico, tutte le vitamine del gruppo
B e alcuni sali minerali fra cui magnesio, potassio,
fosforo, ferro, calcio e selenio. Possiede un effetto disintossicante
del fegato e un’azione trofica su capelli, pelle e unghie.
Somministrato
per via orale come integratore, il Saccharomyces cerevisiae
fermentato o lievito di birra è usato come adiuvante in caso
di acne e dermatite e
per gli effetti antiossidanti e immunostimolanti (Jensen et al.,
2011; Moyad et al., 2010). In particolare il beta glucano estratto
dalle cellule di S. cerevisiae è risultato una molecola molto attiva
dal punto di vista immunologico. Risulterebbe infatti coinvolto nei
processi di immunità innata (attivazioni di particolari cellule
quali i macrofagi, i neutrofili e le cellule dendritiche) e di
immunità adattiva (attivazione dei linfociti CD4+ e del complesso
maggiore di istocompatibilità (MCH II) (Cobb et al., 2004).
L’estratto
di beta glucano da cellule di Saccharomyces cerevisiae somministrato
a donne sane con livelli di stress psicologico moderato è risultato
efficace, dopo 12 settimane di trattamento, nel ridurre l’incidenza
di sintomi da infezioni delle alte vie respiratorie (10% vs 29%
rispettivamente donne trattate con beta glucano e gruppo placebo),
nel migliorare lo stato d’animo generale (p < 0,05) e i livelli
di energia mentale/psicologica (p < 0,05) (Talbott, Talbott,
2012). In un altro studio in doppio cieco, la somministrazione orale
di un prodotto ottenuto per fermentazione di ceppi di Saccharomyces
cerevisiae a persone non vaccinate recentemente per
l’influenza stagionale
è risultata ridurre incidenza (differenza statisticamente
significativa vs placebo, p=0,01) e durata (differenza non
statisticamente significativa, p=0,10) dei sintomi influenzali o da
raffreddamento. Non sono state invece osservate differenze fra
pazienti trattati e pazienti nel gruppo placebo in termini di gravità
dei sintomi (p=0,90) (Moyad et al., 2010).
In
pazienti con rinite allergica, la somministrazione del preparato
ottenuto per fermentazione di ceppi di Saccharomyces cerevisiae è
risultato efficace nel ridurre rinorrea, congestione nasale e
lacrimazione (riduzione statisticamente significativa solo per i
primi due sintomi). I pazienti trattati con il preparato a base di
Saccharomyces cerevisiae hanno evidenziato una riduzione,
statisticamente significativa, del numero totale di giorni con
congestione nasale e concentrazioni più elevate di immunoglobulina A
(IgA) nella saliva (Moyad et al., 2009).
Il
Saccharomyces cerevisiae è utilizzato come probiotico (soprattutto
la varietà “boulardii”) per ripristinare la flora batterica
intestinale nel trattamento del dismicrobismo intestinale (Hatoum et
al., 2012; Caramia, 2004).
Il
Saccharomyces cerevisiae è utilizzato come antiemorroidario topico.
Le
emorroidi sono strutture vascolari fortemente anastomizzate e ricche
di fibre elastiche e collagene situate nella parte terminale del
canale anale. Svolgono un ruolo importante nel mantenere la
continenza fecale. In condizioni patologiche tendono ad ingrossarsi
e, nelle condizioni più gravi, a fuoriuscire dal canale anale. Con
il termine “emorroidi” ci si riferisce quasi sempre alla
condizione patologica, la malattia emorroidaria, dimenticando che le
emorroidi sono delle strutture anatomiche fisiologiche. I sintomi
della malattia emorroidaria comprendono prurito, bruciore, dolore e
sanguinamento nella zona anale.
L’estratto
di cellule di Saccharomyces cerevisiae impiegato nel trattamento
sintomatico delle emorroidi contiene aminoacidi, peptidi di peso
molecolare compreso fra 6000 e 12000 dalton, e carboidrati, in
particolare il beta-glucano, presente nella parete batterica del
lievito.
L’attività del preparato topico a base di Saccharomyces cerevisiae è misurata in unità biologiche. Ogni unità corrisponde alla quantità di estratto di Saccharomyces cerevisiae in grado di aumentare il consumo di ossigeno dell’1% da parte di un 1 mg di pelle addominale secca di topo dopo 1 ora (saggio di Warburg).
L’attività del preparato topico a base di Saccharomyces cerevisiae è misurata in unità biologiche. Ogni unità corrisponde alla quantità di estratto di Saccharomyces cerevisiae in grado di aumentare il consumo di ossigeno dell’1% da parte di un 1 mg di pelle addominale secca di topo dopo 1 ora (saggio di Warburg).
La
capacità dell’estratto di cellule di Saccharomyces cerevisiae di
stimolare la respirazione cellulare induce l’attivazione dei
fibroblasti, cellule tipiche del tessuto connettivo, e la produzione
di collagene con effetti positivi sull’epitelizzazione e
cicatrizzazione. Applicato sulla parte esterna e interna del retto
favorisce la cicatrizzazione delle ulcere (Subramanyam et al., 1984).
Circa
il 60-70% dei pazienti affetti da morbo di Crohn e il 10-15% di
quelli con colite ulcerativa presentano anticorpi vero il
Saccharomyces cerevisiae (nei controlli, volontari sani, la
percentuale è dell’8%) (Walker et al., 2004).
Riportiamo
di seguito le indicazioni terapeutiche per Saccharomyces cerevisiae:
1)
Saccharomyces cerevisiae è indicato come probiotico nel trattamento
della diarrea;
2)
Saccharomyces cerevisiae è indicato per il trattamento delle
emorroidi esterne e interne non complicate;
3)
Saccharomyces cerevisiae è indicato per il trattamento delle ragadi
anali.
Riportiamo
di seguito la posologia di Saccharomyces cerevisiae nelle diverse
indicazioni terapeutiche.
Antidiarroico
Orale.
Adulti: una o più compresse da 400 mg secondo prescrizione medica.
Orale.
Adulti: una o più compresse da 400 mg secondo prescrizione medica.
Emorroidi
Topico.
Adulti: fino a 2-3 applicazioni al giorno di unguento (contenente estratto di cellule di Saccharomyces cerevisiae all’1,08%). L’unguento deve essere applicato, se possibile, dopo ogni evacuazione. L’unguento deve essere applicato sia internamente sia esternamente al retto.
Rettale.
Adulti: fino 2-3 supposte al giorno contenenti l’estratto di cellule di Saccharomyces cerevisiae (lievito di birra). Il trattamento dovrebbe essere effettuato dopo ogni evacuazione.
Topico.
Adulti: fino a 2-3 applicazioni al giorno di unguento (contenente estratto di cellule di Saccharomyces cerevisiae all’1,08%). L’unguento deve essere applicato, se possibile, dopo ogni evacuazione. L’unguento deve essere applicato sia internamente sia esternamente al retto.
Rettale.
Adulti: fino 2-3 supposte al giorno contenenti l’estratto di cellule di Saccharomyces cerevisiae (lievito di birra). Il trattamento dovrebbe essere effettuato dopo ogni evacuazione.